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un mondo horror tra misteri e cultura
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Addio Eluana! 
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Darklady84 Anima dell'Inferno
Età: 34 Registrato: 01/04/08 21:50 Messaggi: 478
Località: Cremona Interessi: leggere libri horror, di avventura e storici, scrivere poesie e racconti horror, esoterismo Impiego: studentessa
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E' proprio di oggi la notizia che, dopo 16 anni di coma, potranno staccare la spina delle macchine che tengono in vita Eluana Englaro, grazie ad una sentenza della Cassazione. Finalmente si è tenuto conto della volontà di un essere umano che sopravviveva in una non-vita, condizione indegna per un essere umano. Lei stessa aveva espresso la volontà di morire se fosse arrivata in quello stato, volontà che doveva a tutti i costi prevalere sulle leggi della nostra insopportabile e opprimente religione! Giustizia è fatta... addio Eluana! |
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MURDER DOLL Anima Vagante
Registrato: 17/11/08 12:33 Messaggi: 144
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Non concordo con l'eutanasia da sospensione di alimentazione, perchè produce una morte orribile: non è eutanasia.
Se proprio si deve fare, meglio una iniezione letale di morfina, ma immagino che nessuno si voglia "sporcare le mani"... mentre così... è indegno! _________________ COME AND DIE! |
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Darklady84 Anima dell'Inferno
Età: 34 Registrato: 01/04/08 21:50 Messaggi: 478
Località: Cremona Interessi: leggere libri horror, di avventura e storici, scrivere poesie e racconti horror, esoterismo Impiego: studentessa
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Scusa il ritardo nella risposta, Murder Doll. Su questo punto ti do ragione. Il problema è che in qualunque modo applichi l'eutanasia ti reputano un assassino e questo non è giusto se stai dando la morte ad una persona che non ha più la possibilità di condurre una vita che si possa definire tale!
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DARKNESS ENCOMPASSES ALL! |
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Noctifer Demone Inferiore
Registrato: 22/09/06 13:12 Messaggi: 914
Località: Napoli Interessi: Horror Impiego: AVVOCATO, SCRITTRICE, GIORNALISTA, MUSICISTA, OCCULTISTA, SERIAL KILLER
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NO, NON CONCORDO.
1) ELUANA AVEVA 20 ANNI E NON C'è TRACCIA DI UNA SUA VOLONTà DI MORIRE SE SI FOSSE TROVATA IN COMA.
2) IN SECONDO LUOGO, LA MORTE CHE LE HANNO DATO, TOGLIENDOLE ACQUA E CIBO DAL 6 AL 9 FEBBRAIO (QUANDO è MORTA), è STATA ATROCE. MEGLIO UNA INIEZIONE LETALE DI SEDATIVI E NON UN'AGONIA DEL GENERE!
3) IN TERZO LUOGO, LA SUA CONDIZIONE.... MA SAPETE COSA è IL COMA VEGETATIVO?
Stato vegetativo persistente
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici – Leggi le avvertenze
Uno stato vegetativo persistente, in inglese Persistent Vegetative State (PVS), noto anche come sindrome apallica oppure coma vigile, è una condizione dei pazienti con danno cerebrale severo nei quali il coma è progredito ad uno stato di veglia non corrispondente allo stato di consapevolezza o coscienza. Esistono molte controversie sia da un punto di vista medico che legale sul fatto che questa condizione sia irreversible o meno.
La sindrome venne descritta nel 1940 da Ernst Kretschmer e per questo motivo è stata denominata sindrome di Kretschmer. (Das apallische Syndrom, in Neurol.Psychiatrie, 169,576-579 (1940).
Il termine venne coniato nel 1972 dal neurochirurgo scozzese Bryan Jennett e dal neurologo americano Fred Plum per descrivere una nuova sindrome che sembrava comparire grazie alle possibilità della medicina moderna di mantenere in vita i corpi dei pazienti.[1]
Indice
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* 1 Noto anche come "morte corticale" o "coma vigile"
* 2 Definizione medica
* 3 Definizione legale
* 4 Fonti
* 5 Note
* 6 Bibliografia
* 7 Voci correlate
* 8 Collegamenti esterni
Noto anche come "morte corticale" o "coma vigile" [modifica]
Lo stato vegetativo persistente è anche noto come morte corticale, ma non è l'equivalente del coma o della morte cerebrale.
I pazienti in uno stato vegetativo persistente sono ritenuti in genere come in stato di incoscienza e non consapevoli. Non rispondono agli stimoli esterni, se non con movimenti riflessi (es. stimolo doloroso). A differenza del coma, dove si osserva che gli occhi del paziente rimangono chiusi, questi pazienti nello stato vegetativo spesso aprono gli occhi. Possono seguire cicli sonno-veglia, oppure restare in uno stato di veglia cronico. Possono mostrare alcuni comportamenti che possono essere il prodotto di un parziale stato di coscienza, come il digrignamento dei denti, ingoiare, singhiozzare, sorridere, lacrimare e piangere, fare moine, farfugliare, sbuffare, oppure urlare senza alcuno stimolo esterno apparente.
Molti pazienti emergono da uno stato vegetativo in poche settimane, ma per quelli che non si riprendono entro 30 giorni si parla di stato vegetativo persistente. Le possibilità di recupero dipendono dall'entità della lesione al cervello e dall'età del paziente, con le migliori possibilità di recupero per i giovani rispetto agli anziani. Generalmente gli adulti hanno il 50% ed i bambini il 60% di chance di recuperare la coscienza da uno stato PVS nei primi 6 mesi.
Dopo un anno, le possibilità che un paziente in stato vegetativo persistente riguadagni la coscienza sono molto basse e la maggior parte dei pazienti che recuperano la coscienza sperimentano disabilità significative. Mentre quanto più a lungo un paziente si trova nel PVS, tanto maggiori saranno le disabilità risultanti. La riabilitazione può contribuire al recupero, ma molti pazienti non progrediscono mai al punto di essere capaci di prendersi cura di se stessi. Si registrano pochi casi di persone che si sono riprese da un lungo stato di coma vigile.
Alcune fonti autorevoli sostengono che il coma apallico sia, in effetti, irreversibile, e che i pochi pazienti di cui viene riportato il recupero non stavano soffrendo del vero PVS. Questa conclusione è oggetto di disputa dal momento che ci sono stati casi come quello di un uomo in Australia che venne seguito attentamente per anni prima del suo improvviso 'risveglio'[senza fonte]. Negli Stati Uniti, si è stimato che vi siano tra 15.000 e 40.000 pazienti in uno stato vegetativo persistente, ma dal momento che i registri di assistenza infermieristica domiciliare sono tenuti in modo impreciso, il numero esatto è difficile da determinare.
Nonostante tutto, rimangono ancora dispute sull'affidabilità della diagnosi di stato vegetativo persistente, in particolare quando questa diagnosi viene emessa da un numero limitato di fisiologi (oppure medici senza esperienza nell'area del PVS). Uno studio su 40 pazienti nel Regno Unito riteneva che il 43% di quelle diagnosi di stato di PVS fossero errate ed un altro 33% di questi pazienti riuscì a riprendersi mentre lo studio era in corso.[2]
Definizione medica [modifica]
La terminologia in questa area è alquanto confusa. Mentre il termine 'stato vegetativo persistente' è il più frequentemente utilizzato dai media e negli articoli di legge, il suo uso viene scoraggiato dai neurologi, che preferiscono la tipologia proposta dal Royal College of Physicians (RCP) del 1996 che distingue tra stato vegetativo, lo stato vegetativo continuo, e lo stato vegetativo permanente. Questa tipologia distingue vari stadi della condizione piuttosto che utilizzare un termine generico per tutti. Nel suo libro più recente The Vegetative State, lo stesso autore Jennett adotta questa denominazione, sulle basi che la componente del termine "'persistente'...possa sembrare di voler suggerire irreversibilità". Il comitato australiano 'National Health and Medical Research Council ha suggerito come alternativa il termine non responsitività dopo il coma ("post coma unresponsiveness").
Definizione legale [modifica]
In opposizione alla morte cerebrale, lo Stato Vegetativo Persistente (PVS) non viene riconosciuto come morte in nessun sistema legale. Questa area grigia legale ha portato ad alcuni processi riguardanti persone nello stato di coma vigile, con accesi dibattiti tra quelli che credono che vi debba essere il diritto a morire, e quelli che sono ugualmente determinati nella convinzione, che se esiste una seppur minima possibilità di recupero, le terapie debbano continuare.
Casi ben noti includono Paul Brophy, Sunny von Bülow e Tony Bland, che crearono un precedente nel Regno Unito. Il caso altamente pubblicizzato di Terri Schiavo negli Stati Uniti coinvolgeva dispute sulla diagnosi di PVS emanata da vari medici incaricati dalla corte. Gli appelli proposti alla corte furono respinti ed il sondino nasogastrico di alimentazione di Terry Schiavo venne rimosso, portando alla conseguente morte per defedazione.
4) E POI CHI HA DETTO CHE NON SI SAREBBE PIù SVEGLIATA?
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Noctifer Demone Inferiore
Registrato: 22/09/06 13:12 Messaggi: 914
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Noctifer Demone Inferiore
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Anonymous
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LA DOMANDA DA PORRE E':
E' GIUSTO CHE UN ESSERE UMANO, SE COSI LO SI PUO' DEFINIRE, DEBBA STARE IN UN LETTO, quindi questo cosa vuol dire: incapacità di movimento, incapacità di espressione, incapacità di reazione psicomotoria....., CON L'ALIMENTAZIONE ARTIFICIALE PER OLTRE 17 ANNI ?
SECONDO ME NO, POSSIAMO PENSARE DI TUTTOMA COSA CERTA E' CHE QUESTA PERSONA COME TANTE SOFFRONO PER ANNI, DECENNI ED E' MOLTO CRUDELE PROTRARRE TUTTO CIO' SOLO PER DAR SFOGO AI PROPRI
SENTMENTALISMI DI STAMPO EGOISTICI, ALLE FALSE SPERANZE, CREDENZE POPOLARI, NO! L'UNICA COSA CHE L'UOMO DEVE FARE IN QUESTI CASI E' STACCARE TUTTO...L'ENERGIA DI MOLTI ESSERI LA SI STA SPRECANDO PER UN ESSERE ORMAI MORTO, PERCHE' DOBBIAMO CONSIDERARE ANCHE QUESTO...LO SPRECO DELLA VITA PER LA NON VITA! |
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Anonymous
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ADDIO DIVA DELLA MORTE....ADDIO ELUANA! |
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MURDER DOLL Anima Vagante
Registrato: 17/11/08 12:33 Messaggi: 144
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Diva della morte? Mi piace questa definizione! _________________ COME AND DIE! |
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Anonymous
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MI FA PIACERE CHE TU ABBIA COLTO QUESTA MIA DEFINIZIONE....OVVIAMENTE NON TOLGO NULLA ALL'ESSERE IN SE, POVERACCIA E' STATA SICURAMENTE IGNARA DI TUTTO QUESTO, PERCHE' NONOSTANTE TUTTO GLI HANNO FATTO PURE QUESTO, COME SI SUOL DIRE A NAPOLI CORNUT E MAZZIAT!!! |
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Anonymous Ospite
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Io penso soltanto dur o tre cose in merito
1) La mancanza di prove della volontà di morte nel caso di Eluana non è assolutamente una prova che per lei fosse accettabile vivere in quello stato.
2) Alla luce di quanto su esposto l'accanimento terapeutico e l'alimentazione artificiale sono soltanto prove dell'egoistico sentimentalismo di "averla ancora viva", e quindi prove che nessuno si è mai chiesto "ma lei è felice di vivere così?".
3) Nonostante quanto detto però la morte è una scelta estrema e pare ridicolo che questa decisione possa essere presa da un giudice al posto dell'interessato (tranne nel caso della pena di morte alla quale sono favorevole).
4) L'eutanasia, come il diritto all'aborto è uno strumento potenzialmente buono ma che diventa meschino ed orribile nelle mani dell'uomo.
Esempio si può usare l'aborto perchè una ragazza che non avrebbe mai voluto figli ne rapporti sessuali viene stuprata ed è ingiusto condannarla a portare avanti una gravidanza che non ha mai voluto, sarebbe una doppia vittoria per lo stupratore. Tuttavia concedendo "l'aborto libero" quante troie avrebbero i loro rapporti senza preservativo per il gusto di un "piacere più intenso" e poi abortirebbero nel caso di "indesiderate seccature"?
Stesso esempio per l'eutanasia, magari è il modo di liberare una persona che vive l'inferno sulla terra ma quanti potenziail eredi di persone ammalate la invocheranno per intascare il bottino al più presto?
Ultima modifica di Anonymous il Gio Mar 12, 2009 1:18 pm, modificato 1 volta in totale |
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Darklady84 Anima dell'Inferno
Età: 34 Registrato: 01/04/08 21:50 Messaggi: 478
Località: Cremona Interessi: leggere libri horror, di avventura e storici, scrivere poesie e racconti horror, esoterismo Impiego: studentessa
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Giuste osservazioni. L'unica cosa con cui non concordo è la pena di morte, io sono contraria, preferirei che riaprissero le miniere in Sardegna! Se si condanna a morte un criminale non soffre, invece deve pagare!
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Anonymous Ospite
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ovvimante intendo la morte mediante tortura |
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Darklady84 Anima dell'Inferno
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Località: Cremona Interessi: leggere libri horror, di avventura e storici, scrivere poesie e racconti horror, esoterismo Impiego: studentessa
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Ah beh, allora è un'altra storia! Perché non posti qualche idea nella Sala delle Torture? Chissà perché sono sicura che la fantasia in merito non ti manca!
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