Eutiche Lurido Mortale
Età: 57 Registrato: 28/12/10 17:33 Messaggi: 7
Località: rimini Interessi: lettura Impiego: bagnino Sito web: http://prospettive.myb...
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Agli occhi dell'ispettore Sartini la vita si presentava come una serie di eventi concatenati. Anche per un libro fuori posto o per un piatto rotto, egli credeva si sarebbe potuta percorrere a ritroso l'intera catena delle cause, tenendo conto di ogni svolta e biforcazione, fino a rinvenire l'anello spezzato, lo strappo da rammendare. Sotto un cielo lanuginoso e accigliato, la sua allampanata figura percorreva il sentiero che segnava la campagna come una ruga. Erano giunte segnalazioni da più persone circa quell'antica villa che si trovava in cima alla collina. Avevano parlato di risate isteriche e di lamenti prolungati nella notte. L'ispettore passava mentalmente in rassegna le informazioni sul caso come un generale il proprio esercito schierato in una piazza d'armi. " Nella notte lamenti, durante il giorno risate. E per giunta isteriche" - rifletteva. Di quante persone si trattava? Su questo punto le testimonianze erano discordi : quattro o cinque, dicevano. La villa affiorò come la testa di un naufrago tra i flutti. Era una di quelle antiche residenze nobiliari del diciottesimo secolo nelle cui mura era rimasto imprigionato l'odore del tempo. Due file d'alberi paralleli la introducevano a mo' di preludio di una vasta sinfonia. Tre scalini e il portone si spalancò sotto la pressione della mano. Gli occhi della " Venere di Urbino", soltanto una riproduzione, incontrarono quelli più vissuti del Sartini. Sulla parete laterale, due cavalli di Gentile da Fabriano nitrirono in silenzio. Ampi tendaggi pesanti oscuravano l'armonia molteplice dell'architettura. La stanza era immersa nella semioscurità. Passarono due minuti che parvero due ore. Improvvisamente una figura comparve dal nulla, una figura fluttuante e minacciosa, dal viso diruto dagli anni e il capo coperto da un velo sinistro. Come sospita da un vento inesistente, indifferente alla forza gravitazionale, si mosse verso l'ospite. L'ispettore riconobbe l'isteria delle risa. Tre colpi di pistola lacerarono l'oscurità.
La luce ancora incerta dell'alba svelò il corpo esanime dell'ispettore Sartini riverso sul sentiero. Poco lontano, come in un quadro di Artemisia Gentileschi, giaceva la testa mozzata. Gli occhi sembravano interrogare la campagna. _________________ Morire è un po' partire |
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